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A livello nazionale il D.lgs. n. 31 del 2/02/2001, “Attuazione della direttiva 98/83/CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano”, disciplina la qualità delle acque destinate al consumo umano, al fine di proteggere la salute umana dagli effetti negativi derivanti dalla contaminazione delle acque, garantendone la salubrità e la pulizia.
Tuttavia, ad oggi, la normativa nazionale non ha ancora individuato parametri limite, né linee guida in ordine alle sostanze Perfluoro-alchiliche (PFASs) nelle acque e, nelle more della definizione di valori di riferimento a livello nazionale, il Ministero della Salute ha incaricato l’Istituto Superiore di Sanità di predisporre un rapporto tecnico sui livelli di riferimento provvisori che garantiscano la salute della popolazione.
In data 16/01/2014 l’Istituto Superiore di Sanità ha prodotto il documento Prot. n. 1584, nel quale ha indicato livelli di performance (obiettivo) nei valori di seguito specificati: “PFOS: ≤ 0,03 µg/litro; PFOA: ≤ 0,5 µg/litro; altri PFAS: ≤ 0,5 µg/litro”, affermando che tali concentrazioni possono rappresentare un valore “provvisorio” tossicologicamente accettabile.
ASA a titolo precauzionale nel 2016 ha avviato una serie di controlli sulle principali fonti di approvvigionamento utilizzate, e le concentrazioni ad oggi rilevate sono inferiori al Limite di Quantificazione strumentale, quindi i PFASs nei campioni analizzati sono sostanzialmente assenti (pari a zero). Dalle ultime analisi effettuate PB173 “Uscita Centrale Franciana”; PM21 “Coacervo pozzi Puretta” i risultati di entrambi i campioni sono <0.01 microg/l (limite di quantificazione strumentale). Tali valori sono quindi rassicuranti e testimoniano la mancanza di rischio per la salute della popolazione.
Si ricorda che i (PFASs) sono composti chimici di largo uso ed utilizzati principalmente per rendere resistenti ai grassi e all’acqua materiali quali tessuti, tappeti, carta, rivestimenti per contenitori per alimenti. Vengono usati per le schiume anti-incendio per gli estintori, come ritardanti di fiamma nei materassi, tappeti, divani e sedili delle auto, scioline. L’utilizzo più noto è probabilmente come rivestimento antiaderente del pentolame (Teflon) e dei tessuti impermeabilizzanti e tessuti tecnici (Gorotex).