Azioni e investimenti per affrontare la transizione ecologica e per fronteggiare la crisi energetica attuale - ASA

18 Ottobre 2022

La gestione delle risorse, in chiave di sostenibilità, è un elemento che ci caratterizza da ben prima che il tema della transizione ecologica acquisisse così forte centralità.  ASA gestisce il servizio idrico in un territorio, quello dell’ATO5 Toscana Costa, che presenta tradizionalmente numerose criticità: carenza di fonti idriche naturali, forte incidenza turistica, agricoltura idro-esigente e sottosuolo con elevate percentuali di sostanze potenzialmente inquinanti, seppur di origine naturale.

Impianto Aretusa

Quelli che per alcuni avrebbero potuto rappresentare degli ostacoli, da ASA sono stati sempre interpretati come sfide stimolanti e opportunità. Questo ha consentito all’azienda di arrivare preparata alle sfide che il cambiamento climatico ci pone di fronte oggi, tra cui anzitutto quelli di una crescente siccità. Già dall’inizio del nuovo millennio, ad esempio, ASA ha posto grande attenzione al tema del riuso delle acque reflue, una delle soluzioni che consente di ridurre lo spreco idrico in considerevoli percentuali. Con il progetto Aretusa, partito nel 2002, sono stati distribuiti sino ad oggi oltre 50 milioni di metri cubi di acque reflue trattate allo Stabilimento Solvay di Rosignano, riducendo in maniera consistente il prelievo di acqua dalla falda. Attualmente, l’azienda sta canalizzando un quantitativo notevole di investimenti in progetti volti a ridurre l’impatto sulle risorse idriche sotterranee, aumentando al contempo la disponibilità di acqua di qualità per usi idropotabili. Tra questi, si segnala il revamping del depuratore di San Vincenzo, per un investimento complessivo di circa 15 milioni, e il rinnovamento del depuratore di Portoferraio. Quest’ultimo, in particolare, raggiungerà una capacità di recupero a fini irrigui di 1 milione di metri cubi/anno grazie all’utilizzo dell’innovativa tecnologia a membrane (MBR). Come Aretusa, ASA è parte del progetto Ultimate (2020-2024), che consentirà di aumentare la quantità e migliorare la qualità delle acque che vengono fornite annualmente a Solvay, attraverso l’installazione di sentinelle lungo i tratti di fognatura e la dotazione di una “intelligenza” a bordo della vasca di equalizzazione. 

Inoltre, ASA si è aggiudicata nel luglio 2018, insieme ad altri 25 partner, il progetto Hydrousa, finalizzato a studiare soluzioni innovative circolari per piccole comunità. ASA ha studiato i sistemi tariffari delle acque non convenzionali (reflue, dissalate, piovane, etc.), progettando la replicazione sull’isola toscana di Gorgona del modello sviluppato a Lesvos, in Grecia. Si tratta di modelli che partendo dall’acqua reflua permettono di recuperare acqua per irrigazione, energia da biogas e ammendante dai fanghi.

Sistema di telecontrollo

Per svolgere le innumerevoli attività, ASA necessita di grandi quantità di energia elettrica ed è innegabile che questo sia un tema che incide sulla gestione complessiva aziendale. Nel medio termine, ASA si impegna da diversi anni nell’implementazione di soluzioni e investimenti per l’efficientamento energetico dei processi produttivi. Il risparmio energetico costituisce un elemento ulteriore della transizione ecologica.  Tra le soluzioni implementate, un ruolo chiave è ricoperto certamente dai sistemi di telecontrollo dei consumi energetici. Nelle centrali principali, infatti, in sostituzione delle normali valvole di regolazione, ma anche dei più semplici quadri di comando e avvio, vengono utilizzati gli inverter. Si tratta di dispositivi che, ottimizzando pressione e portate, consentono di incrementare significativamente i livelli di risparmio energetico, arrivando fino al 30% per determinate tipologie di macchinari. Gli interventi di efficientamento energetico, progettati e in gran parte già realizzati sui nostri impianti, insieme con la riduzione delle perdite idriche, consentono di ridurre i consumi per diverse fasi del ciclo produttivo, dalla produzione e la distribuzione, fino alla raccolta e la depurazione delle acque. In questo modo, sono stati ridotti i consumi di energia elettrica dai 75 Gw/h del 2017 ai circa 68 del 2021, a fronte di un aumento del numero di impianti di depurazione e potabilizzazione in funzione. Sono in programma azioni per abbassare ulteriormente queste cifre nei prossimi anni.  In tal senso, la chiave è costituita dagli investimenti per rendere carbon neutral parte degli impianti gestiti. ASA ha deciso di indirizzare le proprie strategie e risorse sull’adozione di soluzioni e processi industriali alternativi basati sul recupero e riduzione dei fanghi provenienti dai propri impianti di depurazione per la produzione di biogas e, successivamente, di biometano.

In particolare, nei depuratori di Cecina e Bibbona l’azienda sta implementando la soluzione di una serra solare, per essiccare i fanghi con riduzione dei costi ambientali ed economici e produzione di biogas che, con l’upgrade in biometano, può essere utilizzato come biocombustibile alternativo per la produzione di energia e calore in un sistema cogenerativo, contribuendo in questo modo a diminuire i costi di energia elettrica. A Livorno, invece, stiamo pensando ad un modello evoluto di trattamento dei rifiuti organici mediante la co-digestione anaerobica dei fanghi di depurazione con la Forsu da raccolta differenziata. Il progetto, candidato al PNRR, rappresenta una soluzione di simbiosi tecnica e logistica tra la filiera del servizio idrico integrato e quella dei rifiuti urbani.

È necessario uno sforzo collettivo, che coinvolga non solo aziende produttrici, ma anche stakeholder di natura politica e associativa, fino ai singoli cittadini. La diffusione di una cultura del risparmio energetico, infatti, svolgerà certamente un ruolo chiave in questo processo.